Nella società postmoderna, l'attrazione erotica non comporta l'obbligo di formare coppie stabili. Se due persone si sposano, il mercato dei divorzi può offrire, a seconda dei paesi, vie d'uscita più o meno agevoli. Ma i più giovani sono coscienti di questa instabilità, e in genere più ragionevoli delle generazioni precedenti. Così, rinviano il matrimonio a un'età più avanzata. Curiosamente, però, molti di quelli che formano coppie non ufficiali compiono un altro passo: si fanno tatuare, spesso in zone intime, il nome dell'amante. E' come se una parte di loro, inconscia e arcaica, volesse apppropriarsi per sempre tanto dell'altro persona quanto degli antichi vincoli di indissolubilità.
E' interessante infatti notare come, man mano che i costumi autorizzavano i rapporti di coppia a farsi meno permanenti, i regali di coppia riguardanti il corpo abbiano preso la direzione opposta. Un tempo ci si regalava il golf o la sciarpa, che si limitano a coprirlo, e si mettono e si tolgono in un attimo. Oggi, il piercing o il tatuaggio, che ne divengono parte stabile.
L'altro è lontano e il bisogno inconsapevole di lui penetra, letteralmente, sotto la pelle. Non si dona dunque un anello (persino quello matrimoniale si può sfilare), nè si aggiunge il nome dell'altro ai documenti (che si possono riscrivere) ma al corpo, che è sempre lo stesso.
Come conseguenza dell'ondata di rimorsi, sono state elaborate nuove tecniche laser che riescono a cancellare i tatuaggi. L'ondata che porta alla cancellazione è fortissima, inarrestabile, e altrettanto irrazionale quanto quella che aveva portato a farsi tatuare. Tra l'altro diversi specialisti mettono in guardia contro il potenziale cancerogeno dei pigmenti che, cancellando, entrano nel sistema linfatico. Cancellare il tatuaggio è voler restare all'oscuro, invertendo il decorso del tempo per respingere un "prossimo" così vicino che sopravvive sotto l'epidermide e negando un problema che continuerà a esistere senza il nostro permesso.
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