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JOHN MAYNARD KEYNES Essays in persuasion

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JOHN HENRY NEWMAN

domenica 18 novembre 2012

Preadolescenti: le prime richieste di autonomia e stili genitoriali

"Il supporto all'autonomia è una delle componeneti cruciali della genitorialità. Sono i genitori che possono spronare, sostenere o limitare l'acquisizione di una funzionamento autonomo. Spronare, sostenere o limitare sono azioni simultaneamente presenti in ogni genitore e si alternano a seconda della fascia di età, del temperamento del ragazzo e della situazione. C'è però uno stile prevalente che contraddistinge ogni genitore.
  • Il genitore "sei ancora piccolo" ossia il limitatore di autonomia
I genitori che pensano che il loro figlio sia sempre "ancora/troppo piccolo" per intraprendere qualunque attività senza di loro o per pensare in modo autonomo. In generale questi genitori rimangono straniti dalle richieste dei figli e le imputano a influenze esterne ("Lo ha visto fare da qualcun altro!", "A scuola sente dire certe cose!"). Quando i bambini sono piccoli, le piccole azioni che indicano autonomia sono acolte con gioia e soddisfazione dal genitore che osservando il propiro figlio, comprende che adesso il piccolo è in grado di fare delle cose nuove, ha acquisito nuove comptenze.
Alle elementari le richieste di autonomia sorprendono e molto spesso colgono impreparati. Alla fine delle elementari e con l'ingresso nella scuola media, durante il passaggio alla preadolescenza, le richieste di autonomia spaventano perchè mettono i genitori di fronte al fatto che i ragazzi sono grandi, ma non hanno ancora tutti gli strumenti adeguati per muoversi nel modno adulto e quasi improvvisamente ci si accorge dei rischi che si possono incontrare nel mondo esterno.
Il genitore che giudica suo figlio sempre "troppo piccolo" non gli riconosce le capacità e non gli consente di mettersi alla prova in nuove esperienze. In questo modo i preadolescenti faticano ad acquisire la consapevolezza di ciò che sono in grado di fare e di ciò che non sono in grado di fare. E' un genitore che non svolge l'importante funzione di rispecchiamento del sè, funzione che consente al figlio di conoscersi meglio.
  • Il genitore "ormai sei grande" ossia lo spronatore di autonomia
I genitori che promuovono molto l'indipendenza dei propri figli prevengono qualsiasi richiesta di autonomia e indipendenza e non riescono a creare lo spazio relazionale nel quale il bambino e poi il ragazzo possano maturare un bisogno e uan successiva richiesta di autonomia. Gli "spronatori" precedono le richieste e i bosogni perchè sono convinti di conoscere talmente bene il proprio figlio da sapere che cosa è necessario per la sua autonomia. Sono genitori che pungolano il bambino o il ragazzo affinchè si metta alla prova con nuove esperienze, si prenda spazi di autonomia in nome di un "essere grandi" che a volte il figlio non percepisce affatto.
Sono genitori che promuovono lo sviluppo del figlio in base a degli ideali che, tuttavia, non tengono conto delle sue richieste e dei suoi desideri. Saltare il passaggio in cui sono i figli a richiedere autonomia porta i ragazzi a non acquisire la consapevolezza necessaria delle proprie capacità e dei propri limiti. In questo caso è comunque il genitore che pensa sempre a tutto e che, pur offrendo al proprio figlio la possibilità di vivere situazioni di autonomia o indipendenza, lo rende, in realtà, dipendente totalmente da sè.
  • Il genitore "dipende" ossia il supporter di autonomia
I genitori "dipende" sono i genitori che bilanciano "sei ancora piccolo" e "ormai sei grande". Sono i genitori che valutano l'eventuale richeista di autonomia del figlio capendo che cosa effettivamente stanno chiedendo i ragazzi. Essi valutano sia le capacità dei propri figli sia come loro possano mantenere il controllo della situazione. Sono i genitori che si mostrano in grado di stupirsi per le richieste e sono, però, disposti a rivedere il rapporto con loro. I supporter dell'autonomia sostengono i figli concedendo spazi di indipendenza per permettere loro di mettersi alla prova, offrendo la disponibiltà a rivedere insieme alcune richieste, fornendo inoltre dei limiti alla sperimentazione."

Parole tratte da "Mi fido di te..." di Margherita Lanz (professore associato di Psicologia presso l'Università Cattolica di Milano), 2012, Milano, Edizioni San Paolo

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