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"Dobbiamo inventare una nuova saggezza per una nuova era. E nel frattempo, se vogliamo fare qualcosa di buono, dobbiamo apparire eterodossi, problematici, pericolosi e disubbidienti a coloro che ci hanno preceduto".
JOHN MAYNARD KEYNES Essays in persuasion

"Non aver paura che la vita possa finire. Abbi invece paura che non possa cominciare mai davvero".
JOHN HENRY NEWMAN

venerdì 16 novembre 2012

Perchè è così frequente oggi tra i genitori la difficoltà a tollerare gli errori dei propri figli che crescono?

"Credo che a entrare in gioco in questo fenomeno così generalizzato siano molti e svariati elementi. Uno di quelli più rilevanti mi sembra possano essere le aspettative esagerate che spesso oggi accompagnano i bambini, ritorcendosi inevitabilmente contro di loro e i loro genitori. Forse c'è in gioco un dato storico; nelle famiglie numerose di una volta ogni figlio aveva le sue particolari caratteristiche personali: uno era bello, uno simpatico, uno bravo a scuola, un altro nello sport e così via. Oggi in un figlio che è spesso unico, tutte queste aspettative corrono il rischio di essere inconsapevolmente concentrate: quell'unico bambino deve essere bello, buono, bravo a scuola, nello sport e così via. Non è facile crescere con tante aspettative addosso, soprattutto quando si vive in una società che già di per sè punta all'immagine e all'eccezionalità, al modello del "vincente".

Ma per un "vincente" (il quale peraltro avrà sicuramente anche lui le sue difficoltà, seppure diverse) in un gruppo di cento bambini ce ne sono almeno noventanove che avranno una vita normale, non "eccezionale": e di loro che ne facciamo? Dei disadattati? [...]

D'altra parte, è proprio l'aspettativa di "eccezionalità" a innescare nel bambino una tale ansia da prestazione che corre il rischio di produrre il fallimento: invece di un candidato al premio Nobel ne farà spesso un ragazzo che abbandonerà gli studi, invece di un campione di calcio si rintroverà un imbranato e così via. Il tutto come reazione più o meno inconscia, ma naturale e in parte sana, a un'ansia così profonda da condurre in genere al risultato opposto.

Questo non vuol dire che i bambini non debbano essere accompagnati da aspettative, è normale e sano che ciò avvenga. Solo che le aspettative sane su un bambino non sono di eccezionalità, bensì di normalità, come ben insegnano i genitori di bambini disabili, i quali devono purtroppo tante volte affrontare il dolore di dover rinunciare anche a queste.

E' del tutto naturale e sano, infatti, che un neonato cresca, che impari a parlare e a camminare con i suoi modi e i suoi tempi, a stare con gli altri e a giocare, a leggere e a scrivere quando andrà a scuola e così via. Che possa avere cioè un normale futuro di studio, di lavoro, di relazioni familiari.

"Un bambino cresce cadendo e rialzandosi" dice un saggio proverbio turco."


Parole di Alba Marcoli tratte da "Il bambino lasciato solo", 2007, Milano, Mondadori

Alba Marcoli è una psicologa clinica, di formazione analitica, che ha avuto una lunga esperienza nel campo dell'insegnamento e della psicoterapia.

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