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"Dobbiamo inventare una nuova saggezza per una nuova era. E nel frattempo, se vogliamo fare qualcosa di buono, dobbiamo apparire eterodossi, problematici, pericolosi e disubbidienti a coloro che ci hanno preceduto".
JOHN MAYNARD KEYNES Essays in persuasion

"Non aver paura che la vita possa finire. Abbi invece paura che non possa cominciare mai davvero".
JOHN HENRY NEWMAN

giovedì 6 dicembre 2012

Educare i figli equivale a proteggere?

Quello che si osserva oggi e che trova concordi gli studiosi e i ricercatori che studiano la famiglia, è che la famiglia latina è una famiglia estremamente diversa da quelle anglosassoni o del Nord Europa. Si è riconnotata per la sua nuclearità, una chiusura protettiva intorno ai suoi membri, un timore di danneggiarli, di non farli sentire uguali agli altri.
Pensiamo alle file di macchine davanti alle scuole all’ora dell’uscita: con i mezzi pubblici o a piedi, poverini, si bagnerebbero se piove, pranzerebbero tardi o potrebbero fare cattivi incontri. Si invita il lettore a riflettere su quanti genitori aiutano i figli a fare i compiti ogni giorno e a qualunque età, per evitare che facciano brutta figura e soffrano.
In questo modo cresceranno alimentando i se stessi l’idea che da soli, senza i genitori, non ce la faranno mai, insicuri di sé e delle proprie capacità.
Si pensi a quei genitori che sistemano qualunque problema dei figli: i vigili urbani sequestrano per alcuni mesi il libretto di circolazione del motorino perché il figlio guidava senza casco? Non ci sono problemi, o lo facciamo girare senza libretto o gli procuriamo un altro motorino da guidare, sempre senza casco, perché d’altronde se il casco non lo vuole mettere perché gli sciupa la pettinatura, mica lo possiamo ammazzare…
Se perde in continuazione in cellulare, o se se lo fa rubare per disattenzione, bisogna ogni volta ricomprarglielo: non può stare mica senza, ce l’hanno tutti!
Se fa un incidente e sfascia la macchina, e magari ha la sua buona parte di colpa, ci si limita a ringraziare il cielo perché non si è fatto nulla.
Se un insegnante si permette di sottolineare un comportamento o un abbigliamento inadeguato al contesto scolastico viene tacciato di indebita interferenza in una sfera che non lo riguarda.
Alcuni genitori poi si permettono di contestare ufficialmente valutazioni espresse in discipline specifiche e magari ottengono il risultato voluto perché minacciano ricorsi legali e ispezioni ministeriali… Potremmo andare avanti all’infinito.
Ecco che l’iperprotezione si allarga a macchia d’olio ad altri contesti perché pochi hanno la fermezza di opporsi e chi tenta di farlo viene usualmente isolato perché ritenuto pericoloso.
Ancora una volta è la migliore intenzione, ovvero quella di garantire ai figli una vita sempre migliore, che produce gli effetti peggiori: ossia, giovani adulti insicuri e incapaci di assumersi responsabilità in piena autonomia.


Parole di G. Nardone, E. Giannotti, R. Rocchi (psicologi) tratte da “Modelli di famiglia: conoscere e risolvere i problemi tra genitori e figli”, 2001, Milano, Ponte alle Grazie

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